Non ancora trasferiti i fondi del 2019, nessuna traccia delle somme nei bilanci regionali 2020 e 2021

La Regione dimentica i Consorzi turistici della Sardegna

I presidenti: <Rischiamo la paralisi>

 

Tre Consorzi turistici, che rischiano la paralisi.

Una quarantina di municipi di Marmilla, Sarcidano, Barigadu e Mandrolisai, che hanno scommesso da decenni sull’aggregazione per il rilancio di queste zone interne, preoccupati per la sopravvivenza dei tre enti sovracomunali.

La ragione? E’ molto semplice.

I tre consorzi non hanno ancora ricevuto il finanziamento regionale dell’annualità 2019. Non solo. A tutt’oggi non è ancora stato pubblicato l’avviso per la richiesta dei contributi per le annualità 2020 e 2021, fondi non ancora stanziati nel bilancio regionale.

La situazione finanziaria per le casse delle tre aggregazioni di comuni rischia di diventare insostenibile: progetti e programmazione fermi.

Ma ci sono anche stipendi dei dipendenti da pagare e altre pendenze economiche.

Per questo i tre presidenti dei consorzi Due Giare Lino Zedda, Sa Corona Arrubia Francesco Sanna e sa Perda Iddocca Sandro Sarai hanno scritto all’assessore regionale al turismo Giovanni Chessa con la richiesta di un incontro urgente.

<Esiste una disposizione normativa, la legge regionale numero 1 dell’11 gennaio  2018 (articolo 6 comma 23), che assegna un contributo annuo complessivamente per i tre consorzi di 400 mila euro>, hanno ricordato i tre presidenti all’assessore Chessa, <non capiamo le motivazioni di questo ritardo nell’assegnazione del contributo del 2019 e del mancato stanziamento dei fondi nel bilancio regionale per gli anni successivi>.

I tre Consorzi di Comuni sono nati nei primi anni ottanta in un momento storico, in cui non vigeva ancora l’obbligatorietà della aggregazione istituzionale fra enti locali, come sperimentazione di una nuova soluzione gestionale ed organizzativa di valorizzazione del territorio attraverso l’associazionismo fra enti locali, introdotto successivamente dalla Legge 142 del 1990.

Lungimiranza e grande intuizione dei loro padri fondatori, che hanno consentito ai Consorzi di far conoscere un territorio di oltre 40 comuni con progetti e iniziative fra promozione turistica e valorizzazione delle risorse di queste zone interne. Ma hanno anche realizzato strutture, come i musei. Per citarne solo alcuni: il museo della Giara a Gesturi, il museo del territorio a Lunamatrona con parcogeobotanico a Lunamatrona, il museo dell’arte tessile a Samugheo e il centro di produzione culturale a Villa Verde. Che dire dei grandi eventi regionali. Uno degli ultimi la mostra “Bushido - La via del Samurai”, nel museo de Sa Corona Arrubia. Ma anche Olympias, la manifestazione sui giochi tradizionali della Sardegna nei centri storici di tanti piccoli comuni.

Zedda, Sanna e Sarai hanno ricordato: <I nostri Consorzi prima sono stati sostenuti da finanziamenti economici dell'assessorato regionale agli Enti Locali. Ma dal 2018, considerato il loro ruolo nel panorama delle attività turistico culturali, persistente anche dopo la costituzione delle Unioni di Comuni, sono passati sotto il governo dell'assessorato regionale al turismo, che deve provvedere al trasferimento delle risorse per il loro mantenimento e funzionamento, come stabilito, appunto, da apposita legge regionale>.

Questo sulla carta. Perché poi la pratica sembrerebbe essere cosa diversa.

I tre numeri uno dei Consorzi hanno lamentato nella loro missiva all’assessore regionale al turismo: <Con profondo rammarico dobbiamo constatare che per l'annualità 2019, nonostante sia stato regolarmente pubblicato l'avviso e sia stato definito il piano di riparto, ad oggi non risulta essere stato perfezionato il trasferimento delle risorse. La situazione per l'annualità 2020 si è rivelata ancora più grave. Nonostante i sottoscritti abbiano interloquito con i suoi uffici, non è stato ancora pubblicato l'avviso per la richiesta dei contributi, a fronte dei quali non esiste la copertura finanziaria perché, nonostante la previsione normativa sopra citata, non si è provveduto a stanziare in bilancio le relative risorse. Nessuna traccia neanche nella proposta di legge finanziaria 2021>.

I presidenti hanno concluso: <Si può facilmente comprendere la difficoltà economica e programmatoria, in cui i nostri Consorzi si trovano ad operare, dovendo approvare i bilanci preventivi ed individuare le attività da realizzare, non avendo però conoscenza dell'importo di finanziamento a loro concesso nemmeno per l'anno 2020>.

E si sono rivolti all’assessore Chessa: <Le chiediamo un incontro urgente per avere le necessarie rassicurazioni sulla copertura del disavanzo 2020 e sulle risorse 2021>.