Ragazzi da tutta l’isola per l’iniziativa del Consorzio “Due Giare”. In tre anche dalla Cina

In cinquantacinque hanno giocato a casa con Olympias

Il progetto sui giochi tradizionali rivisto ai tempi del Covid

Cinquantacinque bambini e ragazzi hanno giocato “a casa con Olympias”.

 

Tre addirittura dalla Cina hanno risposto all’appello lanciato dal Consorzio Turistico “Due Giare” e dall’associazione “Nayeli” a riappropriarsi dei divertimenti dei propri genitori e dei propri nonni, semplici e fatti di materiali poveri, da soli e fra le mura domestiche, al massimo in cortile o davanti alla propria abitazione, vista l’emergenza “pandemia” scoppiata lo scorso anno. Così il Consorzio della Marmilla ha rimodulato a giugno 2020 il progetto di “OLYMPIAS. Giochi tradizionali della Sardegna”, la gara dei giochi di un tempo che per anni ha richiamato centinaia di piccoli paladini di pencaneddu, tirollasticu o cadiredda santa (per citare solo alcuni di questi divertimenti del passato) nei centri storici del territorio.

Poi, purtroppo, è arrivato il Coronavirus e pur di non far saltare l’appuntamento Olympias è diventato “Gioca a casa con Olympias”. Rimodulazione centrata, così come l’obiettivo finale. <Il gioco è così ritornato nella sua collocazione originaria, il focolare domestico>, ha esordito Roberta Muscas dell’associazione sportiva “Nayeli”, <tanti ragazzi hanno riscoperto una parte importante del patrimonio delle tradizioni delle zone interne della Sardegna e si sono entusiasmati a questi giochi, anche aiutati da genitori e nonni>.

Ci hanno pensato il web e i social ad aiutare i piccoli partecipanti in questo recupero della memoria storica.

Nei giorni scorsi ai partecipanti è stato consegnato il kit di Olympias, pacco dono per i partecipanti al concorso, contenente alcuni giochi in legno e materiale sulla manifestazione.

Il presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda ha sottolineato: <Siamo molto soddisfatti. In questa situazione di disagio siamo riusciti a far partecipare un buon numero di ragazzi e giovani, ma anche di anziani al nostro progetto>.

OLYMPIAS A CASA Ecco allora i giochi tradizionali ai tempi del Covid. Scelta intelligente del Consorzio “Due Giare”, che ha trovato nell’associazione sportiva “Nayeli” il braccio operativo, al quale affidare l’ideazione del progetto, ma anche la sua gestione. La stessa associazione, che si occupa della promozione del gioco tradizionale e della diffusione del format di Olympias, lo scorso giugno ha lanciato il primo invito a tutti i bambini sardi con un video pubblicato nella pagina facebook di Olympias e delle “Due Giare”. Un invito chiaro e semplice: “Gioca a casa con Olympias”. <In attesa di poter nuovamente giocare insieme in piazze e strade, così è nata la nuova sfida di Olympias, che, con un rovesciamento di ruoli e spazi, ha portato, ribadisco, il gioco tradizionale nelle case>, ha spiegato sempre Muscas.

Il PROGETTO Ogni settimana è stato pubblicato un video tutorial su un gioco, che i bambini e adolescenti hanno poi costruito e svolto nelle proprie abitazioni.  Poi gli stessi ragazzi hanno partecipato al concorso inviando un video mentre giocavano con i loro familiari o anche brevi videointerviste, nelle quali hanno chiesto a genitori e nonni con quali giochi si divertivano quando erano loro bambini. <Una risposta al bisogno e diritto primario dell’infanzia al gioco, e alle restrizioni delle libertà dei minori. Il gioco tradizionale come strumento pedagogico, ricreativo, creativo e di arricchimento culturale inserendolo in chiave innovativa nelle grandi maglie della rete web>, ha sottolineato sempre Roberta Muscas.  

I PARTECIPANTI Sono stati 55 i “si” arrivati all’appello “Gioca a casa con Olympias”. 40 i ragazzi impegnati fra Oristano e dintorni, il gruppo più numeroso, perché hanno partecipato anche a un laboratorio specifico sui giochi di un tempo. Ancora 10 dalla Marmilla, 2 dal nuorese e 3 addirittura dalla Cina. Per tutta l’estate sono i piccoli giocatori di Olympias ai tempi del Coronavirus ad aver costruito archi o trottole con il legno e le canne e il riuso di altri materiali.

SUL WEB Settimana dopo settimana sono comparsi sulla pagina facebook di Olympias i video girati dagli stessi ragazzi e dai loro familiari. Alcuni molto spiritosi, come una nonna che si è cimentata in “pencaneddu” fra gli sguardi stupiti e incuriositi, ma anche soddisfatti, dei suoi nipoti. Pencaneddu anche in Cina. Zhu Qian, studente universitario interessato al gioco tradizionale, ha inviato un video dei nipoti impegnati nel divertimento tutto sardo da Anji, provincia di Zhejiang. <I giochi fanno del mondo una piccola sfera intorno alla quale riusciamo tutti a stringerci le mani>, ha commentato Muscas.

PACCO DONO Qualche giorno fa a Oristano proprio Roberta Muscas ha consegnati i pacchi dono ad alcuni partecipanti all’iniziativa, che hanno avuto modo di raggiungere la città di Eleonora. A tutti gli altri il kit sarà inviato direttamente a casa. <Ho imparato tanti nuovi giochi, sono molto soddisfatto>, hanno detto diversi ragazzi. E hanno garantito altri: <Non mi dimenticherò di questi divertimenti, che continuerò a praticare>.

IL MESSAGGIO <In questa situazione era veramente complicato riproporre Olympias. Ma non ci siamo dati per vinti. I risultati ci hanno premiato. Questa nuova formula della nostra iniziativa ha consentito, comunque, di non perdere la memoria e il ricordo del gioco, ma di far cimentare anche nuovi ragazzi e stimolare i ricordi degli anziani di tanti paesi. Dunque sicuramente un successo>, ha aggiunto il presidente Zedda. <Abbiamo concluso questo bellissimo percorso>, ha chiosato ancora Muscas, <abbiamo dato una risposta concreta all’isolamento sociale, che il Covid ci ha imposto. La speranza è quella di poter presto ritornare a giocare tutti insieme nelle nostre piazze>.