Piccolo paese dell'Alta Marmilla (meno di 300 abitanti), ai piedi del versante nord dell'Altopiano della Giara, Albagiara divenne comune indipendente nel 1959, staccandosi da Usellus. L'antico nome del paese, Ollasta, venne cambiato nel 1962 in quello attuale a significare lo stretto legame che unisce il paese e i suoi abitanti all'Altopiano, il nome fa riferimento al sorgere del sole sul ciglio dell'altopiano della Giara. “Albagiara” infatti significa “dalla Giara spunta il sole”, il nome sardo "Ollasta” invece “paese dell’ulivo”, simbolo di pace. Il paese è suddiviso in quattro vicinati: San Pietro, Planu-Ibba, Pinna Fiscura, Su Forraxi, caratterizzati da abitazioni tipiche in pietra e antichi portali. Il territorio di Albagiara è ricco di testimonianze archeologiche risalenti all'epoca nuragica e all'epoca romana. Era vicinissima alla colonia di Uselis, fondata in età tardo-repubblicana e ribattezzata come colonia in età imperiale "Iulia Augusta Uselis", ricordata dal geografo Tolomeo e nominata in una tavola bronzea del 158 d.C. (al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari). I primi registri canonici in cui appare il nome di Ollastra Usellus risalgono al 1341. In epoca medioevale il centro entrò a far parte del giudicato di Arborea, e della curatoria di Parte Usellus.

Il Territorio

Albagiara si estende in un lembo di campagna pianeggiante, caratterizzata dalla coltivazione degli ulivi e dele mandorle, ma una delle caratteristiche specifiche del teriritorio è rappresentata proprio dall sua posizione ai piedi della Giara, L'altopiano è un'incontaminata oasi naturale che da un punto di vista naturalistico non ha eguali in Sardegna e nell'intero bacino del Mediterraneo. Da un punto di vista morfologico è caratterizzato dalla presenza di rocce basaltiche di origine vulcanica, in quanto la Giara, per lunghi anni, è stato un vulcano attivo. Il Parco della Giara è conosciuto soprattutto come il luogo dove trovano rifugio i “Cavallini della Giara”, ultimi cavalli selvaggi in Europa. Tra tutti i mammiferi che vivono sulla Giara il Cavallino della Giara, "Equus caballus jarae", è senza dubbio il più noto. Non esistendo in Sardegna ritrovamenti fossili di equini, si pensa che il cavallino fu introdotto probabilmente nel periodo nuragico o nel periodo punico.

 

Monumenti

Le Chiese

La necessità di un recupero del patrimonio storico, artistico, monumentale, archeologico ed etnografico del territorio di Albagiara, in passato (Alto Medioevo) inserito nella Curatoria Giudicale Arborense di Parte Usellus, ha portato l'Amministrazione di Albagiara ad avviare alcune importanti azioni di riqualificazione del patrimonio architettonico con interventi a tale scopo mirati. Si veda a tal proposito la conservazione e valorizzazione della Chiesetta di San Pietro con annesso piccolo cimitero databile, nel suo impianto originario, tra il XV ed il XVI secolo, della Chiesa parrocchiale di San Sebastiano, edificata nello stesso periodo, insieme alla valorizzazione del sito archeologico di San Lussorio. Fra le azioni di conservazione portate a termine rileva la “Casa Malloci”, buon esempio di architettura residenziale contadina, che il riuso rivitalizzerà per destinazione museale etnografica ed archeologica. L’attuale centro storico del paese è di origine medievale e presenta ancora le tipiche case a corte. Tra i monumenti più antichi vi sono la già citata chiesa di San Pietro, costruita nel secolo XVI in forme tardogotiche e la parrocchia di san Sebastiano, di origini seicentesche.


La chiesa di San Sebastiano

fu ricostruita, su un impianto probabilmente medievale, come indicano il prospetto curvilineo con coronamento ad arco inflesso e le cappelle laterali aggiunte. La chiesa venne eretta tra fra il 1615 e il 1621 e divenne parrocchia nel 1632.. Fu il canonico prebendato Francesco Noga a iniziare il 22 maggio 1615 la chiesa di San Sebastiano. Alla costruzione lavorarono maestri costruttori tra i più rinomati dell’epoca in particolare l’architetto Sassarese Ambrogio Zichina, che in seguito fece in noce gli attuali stalli del coro della cattedrale di Ales. L'edificio ha conservato alcuni arredi in pietra, come ad esempio l'aquasantiera seicentesca co vasca di pietra sagomata con la pila er l'acqua benedetta di arenaria modanata e scolpita a bassorilievi.



La chiesa di San Pietro

Una strada collega il centro abitato con la splendida località di "Su Padenti", un bellissimo bosco di roverelle, sughere e lecci,al quale si accede, attraverso un sistema di sentieri bene indicato, all'altipiano della Giara dove è possibile incontrare i caratteristici cavallini. Nel territorio di Ollasta–Albagiara figurano alcuni nomi di santi che fanno supporre l’esistenza di chiese in quella località: Santa barbara; Santu Perdu Becciu antecedente all’attuale chiesa di San Pietro ossia prima del 1500; San lussorio dove sino al 1700 si celebrava la festa. San Lussorio era un comandante dell’esercito romano, poi martire cristiano, che sostò nel territorio durante i suoi viaggi tra Kalaris e Forum Traiani(Fordongianus) dove subì il martirio. Sino al 2 febbraio del 1600 la parrocchia di Albagiara era la chiesa di San Pietro che conserva elementi architettonici riconducibili all’interno della cultura tardogotica sarda. La chiesa è stata restaurata nell’ultimo decennio del XX secolo, esiste tutt’ oggi con il ruolo di chiesa secondaria e custode dell’antico cimitero monumentale, essa costituiva il nucleo attorno al quale si sviluppava il centro abitato nel rione che ancora oggi ne porta il nome San Pietro.

Archeologia

Nel territorio di Albagiara sono conservate numerose testimonianze archeologiche. Tra queste, i nuraghi Bingias, Furisinu, Lea e San Lussorio, quest’ultimo circondato da un vero e proprio villaggio nuragico. Numerosi sono anche i resti risalenti all’epoca romana: gli scavi hanno riportato alla luce diverse tombe con il loro corredo funerario, resti di antiche mura e ceramiche. Di particolare interesse è sicuramente io nuraghe di San Lussorio che si trova in un avallamento ai piedi della Giara. Si tratta di un nurafìghe complesso formato da un mastio centrale e da tre torri laterali tutte realizzate in basalto. Esso è circondato da un vero e proprio villaggio nuragico, rappresentato da una grande capanna con attorno i resti non ancora interamente scavati.

Enogastronomia

La tradizione gastronomica della Marmilla, trova oggi i propri interpreti negli chef dei diversi ristoranti sparsi nella regione. Nei paesi compresi nel SIC della Giara, si tratta per lo più di strutture a conduzione familiare, dove si servono i classici della cucina locale, accompagnati dai rossi e dai bianchi prodotti dalle cantine più vicine. Il pane, l’olio, le olive, immancabili su queste tavole, sono quelli per i quali la Marmilla è celebre in tutta l’Isola Ad Albagiara, come nel resto del territorio, dagli uliveti e mandorleti che circondano il paese si ottengono oli di ottima qualità e mandorle utilizzate per la produzione dei dolci tradizionali, quali amaretti, gattou e guefus. La terza domenica di Maggio il paese di Albagiara ospita una festosa Sagra dei legumi. Nel corso della giornata si possono degustare zuppe, minestre ed altri piatti a base di fave, piselli, ceci, lenticchie e fagioli cucinati secondo la tradizione locale più antica. Le manifestazioni collaterali sono le più varie, si può assistere ad una prova di orienteering per le vie del centro storico, oppure a spettacoli, mostre, ed eventi culturali che coinvolgono personalità di spicco del panorama isolano. Un buon numero di standisti dà vita alla mostra mercato delle arti, dei mestieri e dei prodotti tipici. La sera, nella piazza del paese, si alterna