l piccolo borgo di Nureci si trova sulle pendici del Monte Majore nel confine settentrionale della Marmilla. Il paese conta circa 360 abitanti.
Nureci, ultimo paese della provincia di Oristano, è racchiuso dai quattro paesi Genoni, Senis, Asuni e Laconi e la sua posizione strategica, al confine settentrionale della Marmilla, e il nome stesso, rivelano una possibile funzione del paese, in passato, di baluardo nei confronti delle invasioni barbaricine.
Nureci conserva la struttura tipica dei paesi contadini di fine Ottocento, caratterizzato da vie strette con case in pietra, provviste quasi sempre di un giardino interno e di grandi portali in legno. Nel centro abitato spiccano il palazzo baronale dei Touffani, numerosi edifici risalenti ai primi dell’ottocento con i tipici portali, architravi, balconi, vecchie case contadine e un vecchio tipico quartiere. Per rendere più caratteristico il paese, pochi anni fa, le strade del centro storico sono state ricostruite in ciottolato, contornandole di piazze e abbellendo il tutto con fontane e pregevoli murales.

Il Territorio

Al paesaggio tipico della Marmilla, con le ondulazioni e le vallecole marnose, si contrappone l’inconsueta mole granitica del monte Majore, con aspetti quasi “galluresi” fatti di spuntoni rocciosi e pareti verticali.
Proprio sopra il paese, sul ciglio dello strapiombo granitico, si trova il magnifico, e per alcuni versi misterioso, recinto megalitico di Corona ‘e Crogu, raggiungibile da un piccolo parco costruito all’uscita del paese, verso Asuni.
La possente cinta muraria fatta di enormi massi di granito, con all’interno strutture secondarie di massi di granito, con all’interno strutture secondarie di massipiù piccoli, dovrebbe risalire alla dominazione punica, anche se non si può escludere un’origine più antica.
Molto bello e suggestivo il paesaggio del versante della Giara, dominato dal Nuraghe Attori dove è presente un fitto bosco-macchia, con erica fillirea e corbezzolo; lo si percorre a fatica, seguendo le tracce dei cinghiali.

Monumenti

Le Chiese

Chiesa dedicata a Santa Barbara
Del secolo XVII, la Chiesa dedicata a Santa Barbara ha una struttura mononave a croce comissa con cappelle, che si affiancano al presbiterio rialzato rispetto alla navata.
Il suo prospetto è a capanna in conci squadrati di trachite di vario colore inoculato dal rosone anulare a cornice sagomata e dall'ampio portale rettangolare mediano.
Sul lato destro della chiesa si innalza la torre campanaria a pianta quadrata ed a coronamento cuspidato.

Chiesa della Madonna d’Itria
Fuori dal centro abitato troviamo la Chiesa della Madonna d’Itria.
La chiesa si trova dove un tempo sorgeva un paese ormai scomparso ed è stata restaurata nel 1930.

Archeologia

L'area di Nureci risulta abitata già a partire dal neolitico. Diversi sono i ritrovamenti di grande rilevanza a partire dalle industrie litiche di ossidiana e marna. In località "Murtas" è stata rinvenuta una struttura circolare che gli studiosi riconducono ad una probabile presenza di un recinto megalitico. Risalenti all'epoca nuragica sono censiti più di ventuno siti. Fra i nuraghi più importanti per tipologia costruttiva troviamo il nuraghe "Attori", al confine col territorio del comune di Genoni, il nuraghe "Giuerri Mannu", confinante con i territori di Senis e Assolo, e il nuraghe "Santa Barbara". Risalirebbero invece al periodo punico sia i resti murari di "Pranu Ollastu" che un forte situtato in località "Corona 'e su Crobu".
Il recinto megalitico denominato “Sa corona de su crobu” (Il macigno del corvo), si trova nel versante del Monte Mayore che si affaccia sulla fertile vallata del rio Pardu. Include un dirupo di rocce granitiche che sovrasta a Est anche il borgo di Nureci.
I visitatori possono visitare il Recinto Megalitico raggiungendo la località in auto percorrendo la stradina che sale dalla periferia dell’abitato e a piedi dal sentiero che si inerpica da un’antica fonte denominata Funtana e Susu.
I reperti archeologici nurecesi, risalgono a migliaia di anni fa. I ritrovamenti sono avvenuti nelle campagne nurecesi come "Nuraxi", "Perdonadas", "Pranomonte".
Tra i reperti più interessanti sono sicuramente i fossili ritrovati nel territorio comunale di Nureci.
Questi reperti sono esposti e visitabili presso il centro sociale (via Parrocchia) in attesa dell'apertura del museo archeologico (via Santa Barbara).
Nello stesso centro sociale è adibita la "Mostra permanente della Natura", una raccolta fotografica sulla flora e la fauna locale

Da segnalare, dato il suo particolare interesse, Il Centro di Interpretazione Paleontologico e del Paesaggio (CIPP), situato nel centro storico del Comune di Nureci, che accoglie la raccolta di fossili provenienti dal suo territorio.
Il patrimonio geologico – paleontologico del territorio comunale di Nureci, riveste, in virtù della sua importanza a livello scientifico e del suo interesse naturalistico culturale, un ruolo di primissimo piano nel contesto geologico regionale e nell’intero ambito del mediterraneo.

In particolare in località Genna Manna - Muru ‘ e Cubeddu, affiorano rocce sedimentarie di ambiente marino del Miocene, che documentano in modo esemplare gli eventi geologici e paleontologici che hanno interessato il Sarcidano e la Marmilla.

Le Tradizioni

Tra le tradizioni popolari più sentite e attese dagli abitanti di Nureci merita una menzione particolare l’accensione dei fuochi di San Sebastiano, una festività che si ripete ogni anno il 19 gennaio. Questa ricorrenza sin dai tempi più antichi aveva una funzione propiziatoria per un’annata di abbondanti raccolti.
Presso la Chiesa campestre della Madonna d’Itria, il martedì dopo la domenica di Pentecoste si svolge la festa religiosa omonima. Il lunedì la Madonna viene condotta in processione al santuario accompagnata da gruppi folkloristici festanti. Il martedì si svolgono festeggiamenti religiosi e civili che si concludono con il simulacro che viene riaccompagnato in processione nella chiesa parrocchiale di Nureci.
Un'altra festività molto sentita a Nureci è la festa di San Giacomo Apostolo e Sant'Anna che si tiene il 25 e 26 luglio.
Le altre feste religiose di una certa rilevanza di Nureci sono La festa di Santa Rita il 22 maggio e la festa di Santa Barbara protettrice dei minatori il 4 dicembre.

Enogastronomia

La Gastronomia di Nureci, fatta di piatti semplici e genuini, preparati con i prodotti tipici del territorio, si colloca nelle usanze culinarie tipiche dell’Alta Marmilla che conserva antichi sapori e una storia gastronomica che fonda le proprie radici nelle tradizioni e nella cultura agropastorale fatta di lavoro dell’uomo e di rispetto per l’ambiente.
Tra i piatti che i visitatori possono assaporare nel territorio di Nureci troviamo i ravioli tipici, i secondi di carne con il classico maialetto arrosto aromatizzato con le foglie del mirto, il pollo ripieno (sa pudda a prenu), i piedini di maiale in gelatina. Ricca la produzione di formaggi di pregevole gusto e con lavorazione artigianale e dolci tipici preparati con arte dalle donne del paese tra i quali possiamo trovare: gueffus, pani ‘e saba, gateau, biancheddus ecc. La preparazione del gateau, dolce tipico della zona, merita una menzione speciale perché rappresenta una vera e propria arte culinaria che trova la sua massima espressione per i matrimoni dove le donne riescono a dar vita a splendide figure.