Il 21 luglio nella frazione di Escovedu la storia di Enzo, diventata Carla

A Usellus il teatro della testimonianza: “La diversità non spaventa”

Il 20 luglio seconda serata dei cortometraggi a Baradili

 

 

Cortometraggi a Baradili, il teatro della testimonianza ad Usellus.

Nuovo fine settimana ricco di appuntamenti nel territorio del Consorzio Turistico Due Giare. Il suo presidente Lino Zedda ha ribadito: “Queste serate in piazza contribuiscono a favorire l’aggregazione nelle nostre comunità e a confrontarci anche su temi importanti”.

2BARADILI Giovedì 20 luglio secondo e ultimo appuntamento della seconda edizione della rassegna dei cortometraggi d’autore “I corti nel paese più piccolo”, organizzato dal Comune con la direzione artistica di Marcello Atzeni. Alle 21 in piazza Santa Margherita saranno proiettati i cortometraggi “Lo sguardo esterno” di Peter Marcias, “Memorie in movimento” di Simone Paderi, Denise Maria Paulis e Niccolò Sirigu, “Jambitè” di Alessandra Usai, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Binario morto” di Antonio Macciocco” e “Il bambino” di Silvia Perra. Previsti gli interventi di tutti i registi, della sindaca Maria Anna Camedda e di Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda Umanitaria. L’ingresso è gratuito.

USELLUS Sul palco a raccontare una storia di cambiamento, non un attore, ma la persona reale, che questa storia l’ha vissuta davvero. Una storia di una forza straordinaria ed epica.

 Venerdì 21 luglio alle 21,30 nella piazza Funtanedda di Escovedu, frazione di Usellus, lo spettacolo “Carla o dell’essere se stessi” della compagnia “I Barbariciridicoli”, che così apre una nuova e inedita esperienza di “Teatro della testimonianza”. Sotto i riflettori Carla Baffi, 55 anni, di cui 53 vissuti come Enzo Giagoni, 30 anni di onorato servizio nel corpo di polizia, una figlia di 30 anni, 4 donne importanti nella sua vita e un matrimonio durato 24 anni. Giagoni sopravvisse tragicamente nel 2013, a Olbia al ciclone “Cleopatra”, che gli strappò dalle mani la figlioletta Morgana, di soli 2 anni, insieme alla sua auto e alla sua nuova3 compagna, Patrizia, inghiottite in un fiume di acqua e fango. Appena l’anno dopo, Enzo Giagoni, per la sua opera di volontario in soccorso degli alluvionati di Genova, è stato insignito del “Premio Bontà Antonio Degortes" con la motivazione: “Enzo Giagoni è la volontà di non arrendersi, è la voglia di andare avanti, è il simbolo del cambiamento”. Ma di cambiamento Enzo Giagoni doveva intraprenderne uno ancora più importante e decisivo: quello di essere finalmente, anche per gli altri, quello che ha sempre saputo di essere ed è sempre stata per se stessa: una donna. Un’anima totalmente femminile imprigionata in un corpo che non la rispecchiava, costretta continuamente a negare e uccidere se stessa, per non dispiacere agli altri, per la maledetta paura del loro rifiuto e del loro abbandono. Coraggiosamente Carla ha iniziato nel 2020 un percorso di transizione di genere, che la porterà ad adeguare la sua identità fisica alla sua identità psichica, in tutto e per tutto quella di una donna. Di tutto questo parlerà lo spettacolo “Carla o dell’essere se stessi”, che ha una forte valenza sociale. Attraverso l’esemplare e toccante esperienza di Carla, a tratti anche umoristicamente ironica, un messaggio per la nostra società a superare i pregiudizi e le diffidenze alla base di tutte le fobie, ancora fortemente radicate, verso qualsiasi tipo di diversità. Dopo lo spettacolo un dibattito con gli spettatori e l’eventuale partecipazione di esperti dell’argomento.